LIED DELLA LEVA

« Ho il cuore più pesante di una pietra. « Non ce la faccio più a portarlo. « Non ce la faccio più a sorreggerlo. « Presto crollerò sotto il suo tallo! » Disse Archimede alla sua leva che propaggina Onnipotenza, ma come se lo dicesse a caustica cetra Intirizzente …

RIGATTIERE DEL CARNEVALE (da CALAMUS)

Il rigattiere del Carnevale di Giudecca Ci colpisce con la stecca Del suo trampolo. È la morte Veemente sulla gondola che lecca Riveniente in afrori la provvigione del canale Che collega la sua idraulica carnale Con la nostra dinamica spoglia e immortale, Un dì che fummo come il mercante tutta …

Musica pittura poesia

La musica estraeva il suo collo di cigno Da un tale ensemble di gioie orchestrali. Mozart modulava un fischio di scena – E fosse pur un suo servo… – in chi componeva Per lui quel Requiem: per il resto un epicureo Di stanza a Praga o a Vienna, città i …

BALLATA DELLE TESTE TAGLIATE

Gli stenografi dei killeristinti aguzzini Soavi… mastro Titta… Jan Mydlář boia Che scopre i colli di lontra ai ventisette Del Regno a Praga nobiluomini un ventuno Giugno milleseicentoventuno (oppure fatto Nella torre di Londra o pubblicato nello Stationers’ Register chissà quando in atto Il secolo di Thomas Kyd, di Thomas …

SOPRALDI’

Cesserà con le canore fini lanugini d’allodola, Appostata sulla quercia amara o l’infausto orno, L’incessante edulcorazione che nell’in Te si sbrodola, Notte, per farsi incessantemente giorno, Avrà tregua la perpetua sopraffazione della Notte sopra al dì, Morte, Con la gherminella delle canore fini lanugini del bosco? Me lo chiedo con …

GLI OCCHIALETTI DI QUEVEDO

Chi porta al macello a chi è da paciere Saprà mai spiegare qual è la differenza Tra lama e lama e fosse pure di Toledo? Chi dirime controversie tra pan bianco E pane nero sulla mattonaia dello spalto Non a Elsinor inaugurante un ogni spettro Ma resti pure scranno della …

LA SUGNA

Da Shakespeare sin a Schubert… La pesante busta che la notte ebbe lasciata Nella buca delle lettere del sole Non declinò punta nuova né al sciupo volle Nel baratto l’inconveniente di parole… Quel che ci lascia il postino è a pena un ticket Di spine che ci illudé esserci in …

IRIS

Se tolgo a quel vetro vieto D’oblò la sua brina d’un’erre E all’aggettivo l’armatura sul petto (Come la loggia della fuliggine al pénero Del camino…) D’un’i macilenta alle terre D’ignominia condotta ormai in cenere, Mi ritrovo ignominiosamente nel veto Del fiero frutteto… – fero fers tuli ferre… – Che fa …

LUXOR

Oggi, solitudine, indeciso se t’abbellire In una barca che per fato chiama a sventura Siccome quel falchetto, mi sono avvitato a risolvermi, Come ginocchio all’avventura nel crociato del volo, Tan quanto il feldspato tambureggiato da nevi bianche dal shock Sotto l’unghia dello scalatore quand’esibì l’alpenstock – Oggi per la sua …

EXCELSIOR

Oggi, solitudine, ho deciso di crederti In una barca così oziosa che sanguina all’inguine Come il martin pescatore col filo cruento Del nolo che infila la cruna dei pesci-sfinge… (Sul lago di Tiberiade ha un suo remo roano La barca dei dodici con quell’ospite strano Che in piedi sullo scafo …