CANTABILE OSTINATO XXI

è possibile che io sia stato prolisso parole macinando eppure in questo ininterrotto parlottare ciò che di noi precipita e non fa rumore affogo ma per amore per amore parlerei fino a domani e so per cento che non mi dirai stai zitto

CANTABILE OSTINATO XX

più sotto è sempre il sotto è un digradare da piani a testa in giù precipitare più giù come un sub sotto il sotto del sotto che è sotto non mi andrebbe e neppure lo stare quassù le mani in alto dentro bisbigli o urla che svegliano larve o turbano …

CANTABILE OSTINATO XIX

sarà questo vento la mia irrequietezza ma oscillano come dopo un segnale mare quarzi palme nane sfoglia pagine un soffio di calde parole un fulmine verdognolo del tafano piomba da fratte sulla schiena un refòlo è rimasto aggrappato più del dovuto sul sopracciglio la mosca nell’occhio uno sbuffo appena di …

CANTABILE OSTINATO XVIII

il vento che cancellò fermate e rimestò fiati cellule occhiate e si avventò sui pali battendo alle porte sprangate le sue nocche cocciute tu fallo cristallo che non si rompe all’urto metallo o vocale che non percuote  

CANTABILE OSTINATO XVII

ciò che è rimasto non è l’urlo né l’ultima foglia strappata dal temporale è invece la mente che assedia la sua ombra dopo una guerra appena combattuta e ferma le frasi la notte che arretra se sui campi rasati piume travolgono case

CANTABILE OSTINATO XVI

senza peso si ricongiungono cose distanti in un punto vi abitano case visi perduti comete è movimento la sosta che fanno nel sonno si acquietano mute poi le arruffa un soffio e altro vento mutate le aggrega impazzite

CANTABILE OSTINATO XV

passerà di qui la stagione che ti somiglia con polverine fatate tremori stupori lepidezze in bilico del surfista sull’onda più alta rimmel sulle sue ciglia e un fermaglio ai capelli passerà come dentro lo specchio lo stiracchiarsi del gatto o il mio sbadiglio prima di andare a letto  

CANTABILE OSTINATO XIV

sotto casa la mia africa affamata tubi pali scaglia un grido dentro un buco il sottosuolo tenero il germoglio geme ciò che è rimasto cede si sgretola nell’aria l’aria che pure ci è dovuta  

CANTABILE OSTINATO XII

con farine speciali e acque sottili di cascate con erbe delicate e zucchero filato un figlio l’abbiamo fatto senza né tuo né mio divise in parti uguali le nostre imperfezioni e perfezioni un altro chissà quando lo faremo che possa come lui darci la mano

CANTABILE OSTINATO XI

diacce le mani i piedi all’asciutto uno scialle sulle ginocchia noi due defraudati dall’assenza dei biscotti una guerra di sbadigli inconsulti dividiamo davanti alla tv e la poesia di noi si è arresa alza le mani a questo invisibile plotone che è un pareggio di bocche aperte e chiuse mentre …