RAM(i), serie T(h)ree, foto di Cristina Pasqua, 2024
RAM(i), serie T(h)ree, foto di Cristina Pasqua, 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pippo Zimmardi, “cose”
Il cucchiaio nell’orecchio

 

 

IL VESTITO BIZANTINO – 63

Voce lurida essere nell’àncora Dove il via libera è vita vieta Trasloco giammai in un altro Fato. Domenicale la rosa Genera tormento sfatto Un’anguilla scambiata per cerbiatto. È invece tacito il sale Che uccide germogli E pani di muffe. Doloroso stato un panico di sole Eroso sonnifero non piangere Nel …

C’E’ UNA CASSETTA

c’è una cassetta, le parole dei vari brani sono state effettivamente pronunciate. anche se. come pronunciare direttamente i nomi?, le lingue sono ricoperte durante i baci, come percorsi di uccelli sovrapposti. vassoi in cartone impilabili. a volte la masticazione completa blocca permanentemente tutti gli indumenti in litri, e contando bagnato …

un teatro (VII): badisco-mogadiscio-bagdad

una sentenza d’orizzonte, misurata con severità di sguardo, con parsimonia d’espressione, con disinvolta noncuranza rivolta ai massi estremi e deserti immersivi dove si può pensare che la costa dipani piana, precisa, ferma e lenta, una piaga di pianura, un servizio spento, uno schermo, invece una postilla e si può notare …

HOLER MULLI

Erroneamente scambiamo un colpo di tosse per due bambini che danno fuoco a un emporio (perché il rumore è lo stesso). Erroneamente scambiamo un pugno sul muso per una ragazza alle prese con un assorbente (perché il luccichio è lo stesso). E ci sbagliamo pure quando pensiamo di essere sull’orlo …

FINE DELLE TRASMISSIONI (SIGLA)

L’ora di andare a letto è una cosa che s’interrompe tutto, una frattura insanabile, una dinamica seriale, non c’è seguito e si smette qualsiasi cosa, tutto: a parte i desideri, frantumi smaltati. Il buio di frammenti falsati e bugiardi, irrisolti, il sonno. Non c’è più nulla ed è la morte …

DANCING&DANCING

Siamo quelle della Dancing&Dancing quelle che quando ci dicono “ballate” spalanchiamo le vetrate al terzo piano della nostra scuola di danza e senza pensarci ci buttiamo di sotto piroettando nell’aria coi nostri giovani corpi. Voliamo fluttuando nel vuoto non ci rallenta niente a parte la gravità e qualche occasionale contusione …

SETTEMBRATA (10)

Cercando l’essenza dell’estate ho trovato un biglietto ingiallito da gocce di caffè disidratate. Sopra c’era scritto ‘ti amo’ con la tua inconfondibile grafia. Rileggerlo mi ha riportato a immagini lontane di nudità inaudita, sensualità estrema, combaciamento. La sensazione di sudore dei corpi che scivolano l’uno contro l’altro e l’odore degli …

INFOCA IL CONDOMINIO

L’idea fu del reduce del quarto piano della scala H, ufficiale che si era distinto tra le fila del Regio Esercito. Che era un guerrafondaio lo sapevano tutti, che possedesse un arsenale nascosto in cantina fu una bella sorpresa. All’assemblea, dopo un’equa e ragionata ripartizione delle armi, revocando gli articoli …

da I GIORNI QUANTI (98)

Un attore prende fuoco in scena. La gente applaude. Due attori prendono fuoco in scena ma poi si buttano nella fontana. La gente ride, un po’ mugugna. Comincia a farsi un’idea dello spettacolo. Povera gente.

x96

Basta guardarti dentro un anello per vederti sfocato. Che sia il volto umano o il collo di una bottiglia d’acqua naturale oligominerale consumata quasi all’orlo dal caldo afoso delle dodici in punto. I contorni dorati appaiono più nitidi. C’è un aurea metallica accecante. Chissà che succederà se applichiamo lo zoom …