LA MAPPA DEL TEMPO
Disegnare la mappa del tempo è la passione delle lucertole che solo apparentemente schizzano a caso sui muri. In realtà scrivono. Ma anche questo è vanità e un correre dietro al vento.
Disegnare la mappa del tempo è la passione delle lucertole che solo apparentemente schizzano a caso sui muri. In realtà scrivono. Ma anche questo è vanità e un correre dietro al vento.
Una goccia grassa come una cattedrale barocca pendeva dal soffitto senza mai cadere. Poi è caduta con grande fragore e i cani hanno smesso di abbaiare.
Per mostrare i punti ciechi del linguaggio, i compiti per le vacanze li faremo usando solo pennarelli rossi. Poi sotto il cavalcavia di Bromley-By-Bow comparirà un televisore nerissimo spaccato in mille pezzi, abbandonato lì da qualcuno che non sapeva dove buttarlo. Poi una volpe guizzerà via come un proiettile partito …
Stanotte è una notte come tutte le altre, perché i cani hanno smesso di abbaiare? Perché nessuno sta telefonando? A pagina 32 della Settimana Enigmistica si parla di Platone, ma non spiegano come ha fatto a raggiungere la Luna. Perché gli orologi non ridono più? Stanotte è una notte come …
I custodì del cortile sono dieci. Uno gira sempre con le chiavi in mano. Uno è cieco. Uno disegna pecore ricciolute con la mano sinistra e un pennello di saggina. Uno ci ama tutti. Uno è un cavallo con una coda ondulata di almeno cento metri, un cavallo offerto al …
Se non fosse per quelle porte che cigolavano. Se non fosse che ogni tanto i bambini trovavano nei cassetti qualche ossicino dimenticato. Se non fosse che pioveva. Se non fosse che le rose erano diventate grigio fango. Se non fosse per quel frastuono di cacciabombardieri che giravano in cerchio proprio …
I maestri del piano di sotto non sanno scrivere. I maestri del piano di sopra litigano e urlano anche di notte. Le maestre del terzo piano vanno di corpo regolarmente e qualche volta si indignano per i mali del mondo. Quando per le scale incontro i maestri dell’undicesimo piano mi …
Mi trovo troppe mani attaccate alle braccia, troppe unghie. Ho troppe sopracciglia, troppi nasi. Fra le mie molte dita saltella una cesoia gigante. Sono un potatore di poligoni, infatti. Se taglio un lato a un esagono, ad esempio, in due secondi lo faccio diventare pentagono; ma nella furia, se capita, …
Viaggiava contemporaneamente in tutti i treni possibili barcollando al ritmo della marcia. Cieco di una gamba, orecchie zoppe, occhi volanti.
Quando tutto si muove intorno a te, tu resta fermo. Aspetta. Non leggere mai, non scrivere. Non contaminarti con l’acqua corrente. Non scendere dai treni. Non mangiare mai gelati alla vaniglia. Non scrivere. Non uscire di notte. Certe volte le cose permangono. Poi certe volte si dissolvono, passano. Tu …