(ACQUE MONTANE)

Nella gola del cielo minerale, avanzando cieco immerse le membra. Cratere e braci accese, il nervo d’acqua metallizzò la neve delle fosse. Tazza dalla corteccia, con l’ascia esangue.       Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), pref. di Giorgio Bonacini.

(MULATTIERA)

Persèguita la rotta (stimmate che vergammo) la dolenza – è raro il sorso al fontanile, lo zoccolìo della giumenta avanza e dalle rupi, figli, eredi nel vallone del feudale cozzo, innocenza del pasto e amaro il gelso, privo della seta arcigna.     Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia …

(DI PASSO)

Serrare di cavezza innanzi ai cippi, cadenzano il respiro cavalcature aduse a fascinare la prima alba degli occhi. Puntuti al macinio, terrazze trascorsero dai passeri a un falco immaginario. Sapendo di tempesta, timore nel recinto, o malo augure.     Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), …

(ASSOLO)

Credenza dei clarini, erosione dei tocchi d’ossidiana. Solerte elevandosi ai gelsi proruppe in scale ai dirupi, con quale dimestichezza l’efebo delle sue argille.     Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), pref. di Giorgio Bonacini.

(PETROSA)

Petrosa per l’ignota simula per la nota, voce che sempre scoglio o insula tramuore.       Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), pref. di Giorgio Bonacini.

(DISCIPLINA)

Breve sterminio di nuvole accagliate, ingenuo germina ma tiene l’osservanza dell’acciuga. Brezza al bastàso massimo, carèna mastra sulla barra dell’ossesso.     Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia refurtiva (2016, Vydia editore – MC), pref. di Giorgio Bonacini.

(INSULA)

Nasìda, o romitaggio istrionico, dal secco assimila il modo dell’archetto, famelica sua piaga da stilita. Udendo il veto nei veli parentali, funge un greto barocco per il santo acceso. Nel fuoco degli intarsi, ritratto ed onnipotenza del legno, erige altare breve al morto, lare di roccia, icona madre al figlio. …

(INTROIBO)

Risibili alle passioni del rapace falcidiato volto, la presa pur convinta della mano e il mesto freddo della pietra lavica, come di profilo calcidese o messenio, mercatante, profugo da un mare, per cui levare l’acqua all’occasione d’umiliato controllo, debito all’occhio ionico, tra brume.   Dalla sezione Serpe di Laconia, La furia …

AL LIMITE

Al limite, come in un gesto idiota, incidere nel muschio sopra il muro segni in una lingua a se stessi ignota, epigrafi né al passato né al futuro.

A VOLTE SI RITORNA

A volte si ritorna nelle case di ieri in quelle del dopoterremoto o in qualche via sotto il Viale, di caseggiati di ferrovieri, mute eppure invase da voci, miracoli oppure segnacoli della tachicardia.