IL RASOIO DI GUGLIELMO D’O.

Il serpe che insidia a ogni passo al reo il calcagno Ora rosicchia scorze di pane muffito su in solaio.   L’ex vergine intirizzita sotto il pergolato delle mele Ne riconosce alla dentizione decidua quell’intaglio   Comminato dal Dio col rasoio dei focomelici All’essenza fatta a spicchi delle loro proditorie …

BROD UND OPFER

Per K., in quattro   Una lama… Un pane, un’ostia o poco di meno è il tuo saldo Col mondo. Ma fa’ a fette quel primo e trancia quella seconda E vedi come lama di coltello si ritrae arrugginita!   Aule S’è detto: quante bestie infilzate dai suoi allegorici spiedi …

SOTTO…

Sotto il pergolato della lunazione-moria I carnefici della luna-agonia Che mai ci dicono? E dicono che   Il coltello, parendo ferisse, Si rattristò per aver mancato la gola… La luna, con le argentee vibrisse, Spandeva sulla piana la sorteggiata parola.   Qual mai parola, che fa membro unito a assassino …

I PREFAZI DELLO SCHELETRO

Con due femori una patella un teschio e di scheletro Un trapezio potrebbe mediante la zappa colossale O l’urto dal gran cozzo di vanga miserevole Un becchino senz’arnese soggiornare nella cenere Che allude al soliloquio del Castello da Gertrude La pancreatica e da Claudio lo splenetico zittito Con lo spettro …

PRIMAVERA

Gloria del tuo crepuscolo Saccheggiato dalle rondini Senza che indelebile Ne possieda io l’inchiostro Nello sbuffo dei biancospini Che si perdono tra i viottoli… Evolveranno in teschi Che garriscono gli ordini Sullo STARNBERGERSEE  dei sibili Di tuberi già secchi? Ah, E., il tuo mese è fiele Ah dei tramonti est …

LE MATTUTINE ABLUZIONI

Ogni volta che saliamo al Monte della Terra Noi traiamo – inclini non a salirvi ma a esservi Stabili in un’incrollabile dimora: ma come Può esserlo, un concreto, imperscrutabile? un invisibile Vivido e percorribile? un celeste propagginabile Nei nostri sensi? e come, se solidi, Che niuno possa li crolli, e …

Ή μάχη…

Come si combattono gloriosamente I due eserciti del giorno e della notte Quando, nei mattini così brevi Che mezzodì il giusto va a bottega Seminando briciole Lungo il sentiero che si offusca In mastro crepuscolo medesimo E sfarfallando cadono i grani dell’incenso D’una neve A tal segno ammonitrice Che tu …

DANUVIUS MIHI (da Calamus)

Avventa Lieto avvenire Dei morituri I tuoi ciottoli Come fa con sgomento L’insonnia del mare A riva avventando Le più ebbre conchiglie I tappeti d’autunno Come fa col lamento L’amnesia delle frugifere Alle spoglie D’orlo di bosco, mai v’abdichi L’armonia delle conifere Centuplicate dagli spettri degli alberi Di latifoglie… Pulsa …

LA FOLLATRICE (da Calamus)

La gualchiera ha attinenza Con quella macchina, la « follatrice » Che ci lava e soda ambo i panni Consentendo loro infeltrire Come fossero grigie pernici Sott’ala a una travïata Euridice? Gli abiti festivi graffiati Nella canonica furtiva Della Nuova Inghilterra, I frusti abiti dei ramponieri Tra le selve dei …

IN MORTE (da Calamus)

Con un paio di forficette Allenzai molliche di pane,   Bolo D’immasticato crogiuolo Ma fui lo stesso Immorte Alle tue colonne sgomente Acropoli sonnolenta che stai in gloria Acropoli che ti cibi del tuo lievito lene…      Carpo frondes Carpo poma…   In una torrefatta Atene Chi abbacina è …