SOTTO…

Sotto il pergolato della lunazione-moria

I carnefici della luna-agonia

Che mai ci dicono? E dicono che

 

Il coltello, parendo ferisse,

Si rattristò per aver mancato la gola…

La luna, con le argentee vibrisse,

Spandeva sulla piana la sorteggiata parola.

 

Qual mai parola, che fa membro unito a assassino

Un tutt’uno invero con quella piana d’acre pur oro

Per la stella d’èspero che, violenta, al mattino

Illuminava i carnefici vittime tutti in coloro

 

Che vedono fluire il loro sangue da stola

Dell’immersa lama che soffiando mantisse

Sbuffava dal mantice a una pedaliera parola

Fissata nel vituperio dalle più dolci clarisse

 

Della luna, e di stelle a mille, che avveniva svanissero

Nell’imponderabile del ceruleo il notturno mattino?

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