LE COSE IN QUALCHE MODO VANNO PUR RISOLTE

Ti inerpicavi a stento, le gambe di gesso, la lingua d’argilla, il terreno friabile, le suole lisce, mangiate dall’arsura, il cappotto rivoltato chissà quante volte, il primo bottone saltato, i bordi lisi, la trama inspessita dai giorni d’osteria, impregnato di fumo il cappello e le mani impegnate a tresette, liscio …

MERITO

Contando fino a cinque arrivava a dieci. La fretta è cattiva consigliera, ripeteva la maestra Clotilde, ma Carlo non ne voleva sapere di rallentare. L’abaco, le perle, la tavola pitagorica, addizioni e sottrazioni, problemi e frazioni per Carlo erano solo una gran perdita di tempo. Che me ne serva?, si …

OMOMORTO

Parole tue hanno gli spigoli, disse Renzo, che era un po’ tocco, e se ne andò sbattendo la porta. Maresa, che tanto di testa non ci stava manco lei, lo inseguì sul pianerottolo, il cane minuscolo dietro, la lingua di fuori e l’abbaio di vetro. Renzo, qua! Torna su, disse …

INFINITI SE

Se quell’anno l’estate s’era portata via il modo, il tempo e la memoria, la stagione era sfuggita in fretta, nella caligine appannata dei giorni, sotterrata tra i solchi dei campi arati, le zolle dissodata e l’erpice. E con l’estate se n’era andata anche Adele. La vestina s’era fatta larga da …

NON ERA BILE

era un succo untuoso, tra il verde del prato tagliato di fresco e il giallo dei limoni ancora acerbi. Non era bile, non erano scorie, non la produceva il fegato, non la immagazzinava la cistifellea in locazione al terzo piano della scala B del condominio di via Calalunga, non era …

TI PRENDO IN PAROLA

Ti mangio con gli occhi, dici. Difatti, apri la bocca e sulla tua lingua s’assesta il mio occhio, il sinistro. Il globo oculare, la cornea, la retina, il cristallino, l’occhio intero che più non vede se non la tua glottide, il gregge dell’Ottavi, un campo di sorgo, la casa diruta …

MI GUARDAVO L’OMBELICO

e vedevo il traforo del Frejus. Ce n’erano a bizzeffe di utilitarie e camion, autoarticolati, una monovolume del 1998, un furgone metallizzato, una motocarrozzetta sgangherata, una teoria di tir che strombazzavano urlanti, pure una cabriolet col tettino alzato, una moto da strada rombante e un enduro 500, c’erano pullman, financo …

GIALLO

All’apparenza, la perfezione – il gilet giallo tuorlo, i pois ton sur ton color scorza di limone, la camicia bianca con le maniche a sbuffo come neve ferma, la fiamma moderata che rischiara lo sguardo vivace. Gira che ti rigira, liquida s’assesta in nessun dove, s’addensa il giusto, mai una …

PESCI: BENE

C’è che una mattina come tante mi vesto di squame e di branchie il fondale risalgo. Fa freschino e brillante di sole riluco di caudale a pelo d’acqua. S’accovaccia su un ciottolo Meneghino in bermuda, tira sassi, li sceglie con cura, li alliscia tra le dita e li lancia a …

FURENTE

L’Astolfo s’annacqua come tracce di arachidi o buccia d’uovo, distillato nell’acquavite di ottave evapora e nel tempo si perde. Non gli basta mettere in guardia Ruggiero dai funesti poteri della maga Alcina che, stanca del suo amor cortese, lo ha ridotto a cespuglio di mirto come tanti prima di lui, …