DISCHIUSO UN CORPO

Dischiuso un corpo un altro si consegna in un fluttuare si mischia col buio e vaga sempre dentro uno scarto è scomposto in crosta lattea e secrezioni lacrimali – inverti la rotta di altri quando nasci – una spezzatura già ti segna la pancia     da SUBSIDENZA – 3)  …

NON PREMI IL PULSANTE

non premi il pulsante per attraversare. ti decomponi in un centro di un tempo mai stato più fermo inceppato per sempre tra due sfrecciate troppo veloci rimandi il pensiero dello schianto. un verde perfetto davanti uno alle spalle una donna che corre una trascina suo figlio con forza (ha la …

DUE CORPI ERANO UNITI

due corpi erano uniti in galleggiamento non potersi staccare per deformazione: uno mutava da dentro per farsi caverna si cavava gli organi per mostrare la divisione deponeva i troppo pesanti l’altro smistava quelli dolenti in sedimenti       da SUBSIDENZA – 3)  Deposizione – raccolta inedita

IN AEROPORTO – NELL’ATTESA DI TORNARE

in aeroporto – nell’attesa di tornare – c’è un fischio regolare sbatte nell’orecchio e dal vetro il decollo accarezza tra le ossa – ti depone dentro un posto che non vedi. ti percorri come fai coi contorni di questo cubo trasparente che contiene estranei-stretti. che riflette e scoperchia un dentro …

ROTOLANO LE BOTTIGLIE

rotolano le bottiglie contro le caviglie seguire l’estinzione del movimento intorno all’asse l’attesa è ancora di due ore sufficienti per gonfiare d’alcol la famiglia inglese sufficiente per ingannare l’angoscia di vicinanza prima del decollo annientare il pensiero d’essere terribile nucleo elementare       da SUBSIDENZA – 2)  Trasporto – …

UNO SCROSCIO INTERNO CONFONDE

uno scroscio interno confonde voci mai fattesi corpo raccoglie assenze indistinte tenta di filtrare poi taglia. ogni germoglio tremando confessa la radice deformata e il riflesso del dubbio ossessivo – il residuo che suona e non sceglie solo per diventare qualcosa – si avventa in deserti –     da …

VELATA GUARDAVA IL CORSO DELL’ACQUA

velata guardava il corso dell’acqua e quel suo massacro specchiato piegava su e giù le ginocchia all’inizio sembrava esercizio per saltare e morire poi è diventata ginnastica       da SUBSIDENZA – 2)  Trasporto – raccolta inedita

AL TELEFONO LA MADRE

al telefono – la madre – si versa nella figlia a cascata per sentire risonanza e la figlia vorrebbe tornare in un luogo sicuro ancora da focalizzare intanto la voce approssima il pensiero che è ancora frantumata e che i pezzi li ficca ancora dentro un’ombra cava       …

QUESTO FLUIRE FRA COSTOLE E COLONNE

questo fluire fra costole e colonne non dice del raduno improvviso rimontare nel petto non dice delle macerie non dice del sole che brucia la pelle che accompagna tentate sparizioni     da SUBSIDENZA – 2)  Trasporto – raccolta inedita

TI VEDO AFFOGARE

Ti vedo affogare sulla riva e fissarmi senza vedermi. L’orizzonte ti pesa e tu gli porgi le spalle, ti ripari dal sole piegando la testa eppure mi bruci davanti.     da MACULA, Edizioni Ensemble srls – Roma, 2022