PROIEZIONE 016

a Vitkovice camminavamo dentro una carcassa di ferro e ruggine. seguivamo l’eco dei movimenti meccanici, della produzione metallica, dell’euforia.   la polvere finissima nell’aria, intorno agli alveoli. l’entrata ostruita, ostruita l’uscita. dall’alto della torre di Ostrava, la città in blocchi di cemento altissimi e colate di colore per vincere la …

ROSEN Gerhard Richter, 1994

di un trascinarsi di vetro misto ad acqua misto a giallo transeunte delle rose. di disco graffiato che mischia e ri-muove. uno sparo per errore. la foglia per sempre caduca, ferma sul tasto pausa di una videoregistrazione. se bloccare un ricordo, per quanto. che poi a muoversi non sono le …

Tètra

stridono in volo, lacerano stuoie. nella notte assumono forme sempre nuove, uncinano la carne. quale gesto   per disinnescare le bestie, i demoni nei volti. uscire dal corpo, farlo impassibile: non è più mio, non mi tocca, è vostro.   *   affiorano occhi animali umani. un caos straborda dal …

INVERTED

                                Damien Hirst, The Acquired Inability to Escape, Inverted and Divided, 1993     la scatola di vetro, la struttura d’acciaio proiezioni fuori-dentro. non ci sono porte, non ci sono mai state.   capovolta la sedia insieme al posacenere al tavolo, al corpo. caduco inamovibile immobile. il soggetto c’è ma …

VERDE

appesa in posa arresa, cade. un verde dall’incarnato di Osiride invade, dal retro.   cede, e le larve colonizzano la carne, amano nutrirsi della mansuetudine.   l’immobilità facilita il disfacimento inevitabile, forse precoce ma non compete a una mano decidere.   farfalle falene vermi operano miti, impietosi; così si sfalda, …

BRONZO ORO

teste su teste in un bozzolo multipli di bocche occhi nasi orecchi. * le luci aprono la parete frontale le ombre cambiano tutte le forme. * dalle pieghe della fronte si oblunga l’intera ossessione. * le facce che ci abitano quelle che non nascono. quanti compongono un organismo solo.

NERO_BIANCO

Nero il suolo dopo la combustione mentre la pietra bianca. l’albero più grande caduto in terra. macchie nere sulle pietre e buchi per lo spazio cavo degli occhi. nell’eco ancora le fiamme. Bianco cumulonembi spostati dal vento, chiome mosse a ripetere un verso. non si capisce bene nella pineta da …

A.K. ROSSO

il prolasso della terra, la carne ferita che pulsa ancora. * la stanza di polvere rossa, una spalatrice rimuove la storia. * il pallore degli archi intorno alla vasca colma di rosso. vortica insieme al riflesso del volto. un canto sordo dall’abisso color plasma e oblio, chiama. mi attrae il …