quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che anche lì poi è una faccenda di sogni ipnotici di urli nel sogno, io urlo anche di notte, compagni di camera piuttosto infelici, e poi invece sto zitto a mesi, …
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo stati i primi a dare la notizia del morto e lui mi fa cenno di aspettare perché il maresciallo gli avrebbe detto il cognome del morto. Aspetti, gli ripeteva di …
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e la camera da pranzo prendo e scappo quello che basta per alleggerire la fame di un attimo il canone del nutrizionista è scomparso mesi fa nel t9 sera onde ipnotiche …
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Una mosca sognatrice sorvola le macerie di Gaza. Alle tue spalle solo ricordi posticci nati stamattina insieme alla foschia che germoglia dal mare.
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a sinistra, sirene. Precipito in un ammasso di vetri rotti, materiale plastico multiforme, liquidi multicolori; fetore di putrefazione. Non riesco a sollevare il motociclo da quel cumulo di materia marcescente; da …
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, ti s’annida tra i capelli alla prima scesa, si muove piano, le scarpe strette e sfasciate, i lacci troppo corti, ma lascia il segno. Traversine arruzzate che percorri e piccoli …
Morirò col fiato al collo E da sùbito figuro di perdermi Nella manciata di anni che mi offende. Cialda amara la madre che non resta Fato di addendo un ultimo padre Restio. Ora piango ancora L’esito nero del soccorso nero. Nessuna soluzione il sì La bella forma di una donna …
il cacciatore solleva milioni di uccelli a milioni e scompaio alla vista del cacciatore dal suo punto cieco ha chiuso un occhio su tutto ma il giudizio riempie comunque il buco e l’esistenza è una supposizione (da A sciame, Arcipelago Itaca Edizioni, 2023)
Si disse tra noi arancio trifogliato spinosissimo e fu già sopra ad ogni ramo, attendeva già al mappale dieci della parola verdemarcio. In fibra d’agriville che non si fora tornò la sagoma basculante di povera bestia che fu genio e custode della via. Muschio e farinalattea tra piccoli incendi assicurarono …