GLI INCANTESIMI LAMPO

gli incantesimi lampo che stanno su come un cancello non sono il paradiso: a me piace esistere in un mondo curvo (stare e invisibile) come un piccione. quello che c’è in televisione (proprio tutto) non sei tu: rivendico segretamente la parte superiore del tuo corpo, ma il divario crescente è …

ED ECCO CHE L’ANNO

ed ecco che l’anno, grazie alle poesie che fanno da cerniera, diventa un vero anno, da a a b. le poesie sono scritte con inchiostro minuscolo, più minuscolo della loro vernice. a volte i loro bordi sono invertiti, come succede con gli anni – e allora le poesie, da animali, …

LE DOMANDE CHE VORREI FARTI

le domande che vorrei farti non sono prospettiche, ma cose polari, tritate, piume. e allora l’attenzione prima gattona e poi evapora, mentre le bocche rientrano nelle loro gabbie e ci affondano. la notte è l’unica foto in cui sei così eternit.

LE SEDIE NON SANNO CONTARE

le sedie non sanno contare, arrivare approssimativamente al totale. la casa, vista da fuori, è ferma, ipnotizzata dalla danza delle luci al neon: c’è (finalmente) una lentezza misteriosa, una pellicola gioiosa che implode, i suoi sedimenti esausti, una sfocatura. intorno, ed eterno, al tavolo ci sono due mondi protetti da …

HO GUIDATO IN PIEDI

ho guidato in piedi come un “i” della matematica passata – in realtà sono rimasto dall’altra parte della fila del parcheggio, a guardare una pentola in cui ballonzolava un’intera folla. molti scrittori non hanno mai avuto questa fortuna di essere masticati – scalano rumorosamente il tempo, avanti e indietro, e …

L’ASCENSORE ESPETTORA RUMOROSAMENTE

l’ascensore espettora rumorosamente dal suo alto seggiolone, nel mio corpo è accoccolata l’eco che mi ronza dentro come un marciapiede. non più di mezz’ora fa, l’ascensore e il vento erano impegnati in un intricato dibattito dottrinale che andava avanti da diciotto anni. l’ascensore ha un fantasma nel naso (questo è …

C’ERANO OGNI GIORNI MENO PIATTI

c’erano ogni giorno meno piatti, nel lago, ma quelli che io pescavo li rimettevo subito in acqua perché non potevo soffrire le fitte improvvise che sentivo nei piatti quando si rompevano. la loro prelibata manifattura attirava ogni genere di professionisti e amatori, compreso un mio amico che aveva già diversi …

PER UN TABU’ DADA

l’ingresso aperto a tutti richiede immagini doxastiche, altrimenti si creano istituzioni culturali. quando borges andò a visitare cartesio dopo la sua elezione, era importante che ciò avvenisse nel ‘tempo’. cartesio sosteneva che i libri, soprattutto quelli ottimi, fossero solo macchine: l’atto di apparire/scomparire delle pagine è un esempio di ortografia …

C’E’ SEMPRE UN MESE INTERO NEL BARILE

c’è sempre un mese intero nel barile all’interno del libro. lo ascolto all’unisono. se di notte le donne dormono c’è sempre un buon motivo: è che il tempo non passa, e l’amore conduce solo al tempo. l’unica cosa certa che si può dire è che la ragazza portava un collo, …

PER UN PETTEGOLEZZO DADA

ho ricevuto una mail da wittgentein per parlare della natura della conversazione, in allegato c’è la sua tessera di malattia per spiegarmi come si sente. l’immaginazione di wittgenstein è molto limitata a causa dello stress quotidiano con cui ha a che fare, in quanto abita in una zona rurale. wittgenstein …