OVUNQUE GLI SPECCHI

Il dott. Lori sarebbe andato in pensione di lì a breve. Di sicuro nel corso della sua carriera ne aveva certamente viste di ogni tipo. Per molti anni aveva lavorato in una discarica di periferia – e con discarica voglio dire il manicomio, il carcere psichiatrico, l’accozzaglia di pazzi ostracizzati …

SEGNALIBRO

Ho la bizzarra abitudine di leggere i libri in disordine: ho sempre cura di lasciare un segnalibro decine di pagine più avanti di quella che ho davvero letto per ultima. Da lì ricomincerò a leggere. Lo faccio per orgoglio. Per non darla vinta alla maestra che pretese all’asilo di insegnarmi …

Rapsodia ungherese in Do# minore

L’avevo portata a casa – e lei si era di già spiaggiata sul divano. Aveva tolto gli stivali. Aveva avvicinato la fiamma alla sigaretta che penzolava inerte dalle labbra color mirtillo e mi aveva domandato l’ora. Le ho detto tutt’altro: che avevo finito il vino e che volevo suonarle un …

Wahnbriefe

Ho affidato la mia firma a troppe misere carte: fogli ridicoli, frammenti disordinati di illusioni frenetiche. In preda ad un’estasi folle ho dichiarato amore odio paura e altre sciocchezze su lettere che mai più ho visto o sentito nominare, e forse anche chi le ricevette non sa più dove cercarle, …

CHIUSO

Hanno chiuso la baracca dove mi infilavo, furtivo, quasi tutte le sere: anonimo immobile di una qualunque periferia. E nessuno se n’è accorto – nemmeno la barista sorridente, che anche questa notte verrà a constatarlo da sé – che qui è tutto chiuso sigillato lontano e perduto. Qualcuno dica alla …