Come un panno sporco da tamponare laghi ribollenti di sangue. Purifica luride cunette di
rifiuti paraumani. Gli schizzi di rigetto inondano tutto ciò che soffre la sete. Lucio sta con la
lingua al vento, concava come quella di un bambino alla ricerca della mamma mentre
cristalli di vita liquefatta ricolmano le membra solo per qualche istante. Basta pensarci per
inarcare un sorriso. Sarà che difficilmente sarò il primo. Ci sono gocce che non sono degne
di essere strappate via da una ditata poco attenta. Stava per lesionarsi il condotto lacrimale.
Ho la pelle tutta crepe. Sarà che il paradiso me l’immagino accussì.
ACCUSSI’
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