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Bisognerebbe prima di tutto concentrarsi, ma non è chiaro cosa significhi. Poche parole connesse a dei movimenti. Raggiungere l’automatismo con frequenti applicazioni. Poche parole con poche sillabe per non ritardare il movimento. Connettere le parole con posizioni del corpo oltre che specifici movimenti e dare a posizioni e movimenti la giusta sequenza derivante dalla giusta sequenza delle parole (massimo bisillabi). Potrebbe sembrare che la dinamica nasca dalle parole, ma non è esattamente così. La dinamica nasce dalle dinamiche precedenti. E qui subentra l’Altro, che genera l’imprevedibile, ma non necessariamente imprevisto. Subentra la Storia, il dejà-vu, la capacità di archiviazione e di elaborazione. E’ comunque questa l’origine del Tutto. La parola è solo l’inizio del processo interno all’individuo. In principio era il Verbo…Il processo va poi parametrato alla congiuntura psico-fisica e agli elementi devianti: il cuore che pompa forsennatamente, i ravioli al sugo che reclamano una nascosta presenza. Poi, alla fine il rito della sorpresa della stanchezza mentale.

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