UNA CIRCONFERENZA (VIII)

fate entrare in casa il ragazzo morto, diceva. succede anche questo nella vita. intanto il coniglio era un’altra volta nella gabbia. il signor Jones, come ogni ideologia, estraeva calcoli speculari a Freud e appuntava: Comprenderai, in un attimo, un luogo o una custodia, un corpo non estorto alla verità. succede anche questo nella vita. bastioni, rotaie, magheggio d’invenzione, scultura mobile, pietra filosofale, conato, simulazione, tutto va bene con tutto? esprimere contrarietà. fate entrare in casa il ragazzo morto, diceva. guarda, sparano ai bisonti. che delizia non esercitare un freno su queste nuvole. succede anche questo nella vita. il signor Jones prendeva ancora appunti: una instabilità programmata. che sciarpette, ma dove vai senza? latimeriidae nelle grotte laviche. qualcuno dice fino a 610 metri di profondità per la pastura degli oceani. una instabilità programmata. un siero o un coniglio. nei suoi appunti, insiste, parla della migliore salvaguardia, della migliore custodia, non ripete né impara, lascia andare e tende tutto alla vocale finale: phulakè, insiste, laterale, ultima: di cor-cordis, suono o memoria, colonna, guardia, custodia. riferisce la parola a qualcuno, forse al coniglio che non può ascoltare, ma continua a tornare nella gabbia. fate entrare in casa il ragazzo morto. guarda, sparano ai bisonti. nella lettera sta operando una sospensione. non crede, non cerca di credere, annusa soltanto. che selezione olfattiva inaudita! un crepuscolo o una mattonella, vapore di oggetto fuso, continua a respirare. che delizia non esercitare un freno su queste nuvole.

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