LE QUAGLIE

Col tempo i ragazzi imparano i rudimenti dell’amore. Si tratta di eventi isolati, qua e là tra le stoppie di Gulpinar Babakale: seppure rispondano a un ordine naturale, infatti, si svolgono per istinto nel riserbo dagli altri. Chiameremo questo istinto “pudore”, anche se è improprio usarlo nel mondo animale. Una delle ragazze Gabriella, una Debora, l’altra Muberra Turkan Melisella. Chiameremo il quartiere La Zia Lisa, perché è così che si chiama, e il bar Maxi Bar della signora Costamante. Sul tavolino due gin-fizz e un prosecco. Chiameremo quella di Debora “riottosità”, anche se non è del tutto esatto da applicare a quel micro-universo. Quella di Melisella e di Gabriella invece “momentanea indisponibilità al confronto”. Poi voleremo a bassa quota, rasoterra quasi, dribblando i tavoli del caffè, i tovaglioli accartocciati, le gambe di un paio di coppie attempate, fino a destinazione. Cercando di acchiappare ogni parola che cade. Non per curiosità, ma allo scopo di ricordare chi eravamo. E di commuoverci  – anche se solo per un minuto, ancora una volta – per le nostre mani che tremano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9
Il momento è quello che è la disorganizzazione deve essere tenuta il più alta possibile ha importanti applicazioni  il controllo Read more.
Portami a ballare un finale diverso (9)
Gli amici ritornano per te, andiamocene a casa e non ci pensare. Ci servirebbe un ponte a ponente per arrivare Read more.
quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.