IL PROFETA DELLE PERIFERIE (7)

E fu così che il Profeta, lasciate le ultime zone abitate, li guidò verso il Monte dello Spavento, ad arrampicarsi sulle pendici di una tenebrosa Montagna Calva, in un clima di tregenda, tra venti di tempesta che fischiavano e ululavano. Un’ascesa infame, ingrata e in cima alla Montagna, lì dove s’incontrano e colluttano la terra e il cielo, ecco prorompere nel crepuscolo agghiaccianti urla e, appunto, spaventose grida e ringhî di repellenti mostri… il panico si diffuse tra i ragazzi, presero tutti a scappare, ma la voce del Profeta li inchiodò: resteremo tutti qui stanotte, se saremo uniti e saldi come un sol uomo i mostri non oseranno aggredirci e dilaniarci, chi desisterà e fuggirà vorrà dire che non è degno di arrivare nella Terra Santa. La mattina dopo ridiscesero dalla Montagna Calva e all’appello non mancava nessuno.

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