MADREVITE

Della forma dei capezzoli del loro padre e del numero di galassie contenute in sessantatré gradi quadrati di spazio indagato discutono DueMinutiFa e TreMinutiFa, due triglie del mar Rosso che tengono una botteguccia di salcicce proprio nel punto in cui la Nona incrocia la Quarantasettesima. Ventisei milioni dice TMF, chiaramente più vecchia, dai barbigli pallidi e lunghi. Ventisette, replica DMF, che, nonostante l’età, è già vittima di un castello di menzogne da lei stessa costruite. (Ventisei, difatti, è il numero giusto). Ma anche del dispendio delle calorie a riposo, del primo cantante della storia, del fatto che ogni essere umano, anche se asciutto, dentro di sé fino alla morte sarà immerso nell’acqua. Fa dodici gradi e il tempo è nuvoloso. Il traffico incalza i poliziotti. Le triglie sfornano centinaia di salsicciotti, alzano gli occhi al cielo: oh Forsskali, gridano, oh Madrevite.

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