da I GIORNI QUANTI (106)

Mi telefona mia nonna. Mi dice: sai con tuo nonno avremmo deciso di dare a te quello che ci resta. Tu sei il nipote prediletto, così sottolinea mia nonna, tua madre e tuo zio non lo so cosa gli passa per la testa. Così avremmo deciso di dirtelo, anche se devi stare attento, che qualchecosa avevamo messo da parte. Sono ottocento milioni. In contante. In contante. Tuo nonno aveva vinto alla Sisal, poi aveva fatto un investimento. Insomma, non sono moltissimi con i tempi che corrono. Ma tu puoi andarli a prendere, perché sono tuoi, perché non vorrei mai che se li dividessero a sangue tua madre e suo fratello. Sono ottocento milioni, forse un po’ di più. Neanche lo so. Non mi sono interessata. Quello che devi riuscire a risolvere è che tuo nonno ed io lo stiamo facendo per te, solo che per il fatto che siamo morti da dieci anni, questo per le banche è un problema. È una scusa dico io, ed è una scusa buona. Chi mi può fregare di più? Le banche o i morti?

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