SE NEMICO DELL’ARSURA

Se nemico dell’arsura

disseti il fiore

io sgomento di svegliarmi

zafferano franto nella mia spezia magra

Se smarrisci di cercare

invece che vegliarmi

io svengo nella viola

la mia gemma dischiusa

Se peregrino e infausto

dreni il mattino

io mutuo di concernerti

e nel grigio accendo un lume

Se entri in un accadere

paralizzato di sequele

io fruttifico le stasi

che mi trasogni

Se sanguini dalla bacca più riposta

io bacio il segno che ti scolla i singhiozzi

Se la tua doglia è un’ustione soltanto allusa

io slaccio cadenze invertebrate

a smagrirti i silenzi

Se colludi la tua fitta

a un volo superno

io mistifico le mie polveri

finché ti impollino

Se all’assemblea delle forme

i corpi si dimettono

io il tuo ordito sboccio

fiore di questo dolo

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