AMORE CLANDESTINO

Le stordite parole

della profferta

come avessero fronde e germogli

sporgono vantaggiose

dalle altane del linguaggio,

pattuiscono consegne

ancora per ora a dimora

nel sedimento sfitto

che loca vani solo all’assenza,

solo al profumo.

Facondia infeconda.

Grevi di succhi rivelati

le soccorrevoli bacche

delle nostre parole

saziano senza fiorire

inesorabili sfrutti

del piantaggio sobrio

d’un regime ad onde,

riscattano i digiuni

a chi interdetto ha il volo.

La numerica memoria

che tanto ha nutrito

al tocco, la tua voce,

si è autenticata

in devozione,

senza conferme.

Troviamoci a mare

quello che ci misura

nel corpo,

in silenzio, in ascolto,

le mani libere

giù veli, su vele.

Fatti navigamanti,

tese cime d’anima

mimeranno lo strappo

dalla bitta,

rifiuteremo la rete

per i porti,

ovunque.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9
Il momento è quello che è la disorganizzazione deve essere tenuta il più alta possibile ha importanti applicazioni  il controllo Read more.
Portami a ballare un finale diverso (9)
Gli amici ritornano per te, andiamocene a casa e non ci pensare. Ci servirebbe un ponte a ponente per arrivare Read more.
quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.