tra fra 9

Alla concezione la materia si distribuisce a cupola in stato gassoso coprendo un’area corrispondente a una città di medie dimensioni (sic). L’invisibile circonferenza descritta al suolo ha come centro la madre e con la madre si sposta. Il diametro si restringe per gradi, approssimandosi alla donna e parallelamente abbandonando lo stato gassoso. Dopo il quinto mese ha inizio la fase più delicata, poiché il rischio che la materia si impigli a edifici o infrastrutture di vario genere, smagliandosi o irrimediabilmente disgregandosi, si fa sempre più concreto, come la materia stessa. In assenza di incidenti, intorno al nono mese essa si troverà nei dintorni della madre in forma di feto: lo si vedrà introdursi nella vagina, che dovrà essere posizionata in modo da facilitare l’atto. Una volta inglobato il feto, un pene o un suo surrogato artificiale deve essere inserito nello stesso luogo col minor intervallo di tempo possibile, onde evitare che si inneschi naturalmente il processo inverso e quello abbia modo di tornar fuori. Basterà attendere pochi minuti – non più di undici – e si potrà estrarlo – il pene o cosa per esso – senza alcun rischio.

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