SOUTH DUST

Lo sfogo del titolare di un noto locale notturno del Meridione ci tocca un po’ tutti. (Mollo questa città, racconta a chi lo intervista, sono stato arrestato senza motivo). Ci toccano i suoi pantaloni troppo chiari, dal cavallo eccessivamente basso e incredibilmente corti. (Pantaloni da ruffiano, avrebbe detto Tommaso Landolfi). Ci toccano la sua età e il suo orecchino impassibile, e ci commuove l’abbronzatura della sua pelle. (Neanche cent’anni fa sarebbe bastata a smascherare la sua estrazione sociale). Ci tocca persino il modo che ha di strizzare gli occhi e l’italiano che usa per mettere in chiaro le sue proprie ragioni. Siamo decisamente dalla sua parte, insomma. Ha chiamato i carabinieri per sedare una rissa ma è finito in manette perché non aveva con sé i documenti: condannato all’obbligo di firma. (E noi, che dopo una certa data non riconosciamo più alcuna poesia ma che crediamo invece al valore poetico inestinguibile di un pompino, qui ufficialmente lo commemoriamo).

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