NEL TEMPO IMMOBILE

Ecco imbarcato tutto sul tuo battello, la pagina futura e la sua Eva che dai bordi sporge i rami e i flutti imbiancano di nuovo l’a capo d’una storia. Caduta nella sua rilegatura gira senza numeri avendo detto a qualcuno addio. A qualcuno che è  il solo testimone sulla riva di maggio tra l’erba pesante d’acqua dolce. Partì davvero sabato mattina non accettando quel contratto conveniente; la merce che m’interessa non ha prezzo in ribasso. Salpando volle togliere l’approfittare nella sua parola dal fondo dell’attesa dove godeva il corpo, togliere l’approfittare  dall’andare perché c’è poco tempo nel braccio sincronico intorno alla maniglia. La sabbia della clessidra è bagnata come nel miracolo di San Gennaro. Non c’è istante per il battello già sopra l’acqua alta – vergine del profondo lievitare.

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