MACCHIA

Si infilò la fedina penale all’anulare destro, poi scappò in Nicaragua. Si finse per un po’ pescatore di pesci vela, ma quando capì di non saperci fare con lenza e mulinello si pitturò il corpo con degli Uniposca neri dandosi alla macchia.
Come macchia se la cavò alla grande, appiccicandosi su paesaggi di pittori en plein air e su nudi di donna in cornice. In questo modo scoprì il valore dell’empatia, mischiato alla viscosità della trementina. Lezione, quest’ultima, che gli fu di enorme aiuto quando – un giorno, per caso – incontrò una dalmata triste, per aver perso una macchia dal pelo. In un attimo le si spiaccicò addosso, ridandole il pois e insieme la gioia.

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