LA LUNGA SCIA DEL SENSO DI COLPA DEI TEDESCHI

Dietro la Iuventa sequestrata ci sono le ong tedesche, dietro le ong tedesche gli attuali proprietari come la denazificata Maria Furtwangler, attrice e imprenditrice miliardaria, sposa del denazificato Hubert Burda, forse il più ricco magnate e editore germano. Curare la facciata di ogni comunità affaristica è, come si sa, un precetto d’immagine sotto la specie di pubblico e esibito umanitarismo. I volontari dello Iuventa, come tutti i volontari, sono buona gente, disinteressati anche a chi regge loro le spalle. La Furtwangler, unica attrice cui nessuno può applicare lo sprezzante anatema a Gustaf Grundgens nel Mephisto di Klaus Mann: vai via, attore! (perché se è il re che gioca a fare l’attore, se è Nerone il suonatore, bisogna abbassare la testa e tacere) la Furtwangler dicevo, con queste azioni fuori-borderò continua a togliersi, sassolino dopo sassolino, i sensi di colpa di un popolo che non ha saputo dimenticare se stesso né quello che ha fatto, che sotto il costume di scena, tiene ancora a cuccia il dobermann geneticamente modificato che è in lui. E’ facile sgamare i reviviscenti guerrieri tedeschi se si considera il recente rifiuto di firmare il codice di condotta italiano sui migranti. Temuti oggi come allora, quando, prigionieri degli inglesi, dagli stessi venivano trattati con militare riverenza. Degli italiani ne facevano strame, tanto che ancora oggi, alcuni ex prigionieri preferiscono ricordare la guerra piuttosto che il periodo di prigionia sotto i trinciamacina inglesi.

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