IL VESTITO BIZANTINO – 64

Un letto di conchiglie per tagliarsi i piedi
E le notti stupidine della conca
La cancrena di un attimo.
Il dovere del giullare è rendere felici
Gli gnomi. I calessi ossuti della vergine
Del salto lungo non essere più vivi.
Qui barcolla la nenia dello strappo
Questo canuto cappio per ragazzi
Smorti. Viveva la luna un’estasi
Di vento per seminare le piante
Occasionali da oscar i colori di fiori.
Giocata fortunata non vederti
A me vicino ti voglio caligine
Per la gimcana ammessa a campare

Ricordi senza patria la fiaccola spenta.

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