IL VESTITO BIZANTINO – 29

Manette alle tempie resisto
Celle stonate le caviglie.
Curva da formula uno
Vago murata in gola alla sembianza
Musa bianca di non essere
Che trebbia alla bilancia.
In un sassolino di nebbia
Piange il ciliegio rosso
E la stamberga ride
Le indagini del tempo di finire
Sotto i ponti che si spezzano.
Calura alla malora questa logica
Brevettata da ognuno in via d’andarsene.
Nessun calvario salverà le pene
Redatte dal credulo bersaglio.
Indigeno il cipresso mi sta dentro
Ad ogni ora squassa. Maestra la campana
Dello stonio mi abbrevia l’io.
Da adesso è addio
Il discolo più carico di frottole.

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