IL VESTITO BIZANTINO – 18

Gendarme cavernoso questo suolo
Silente con i dannati muscoli di terra
Le vie dell’abaco non contano più
È finita la crepa della sala d’aspetto.
La giornata va perpetua al tramonto
E il pazzo che gira in biblioteca
Sonnecchia camminando senza leggere
I dorsi dei libri che brillano al sole.
Quasi di versi è ramingo il dolo
Fasullo sull’edera di attaccarsi al petto
Per condannarsi colpevoli. Regole da conoscere
Non ce ne sono: si sparisce e basta
Come un bastione senza faro e mare.
Fulmini saette strali l’insonnia del baretto
Per il pretino che non sa dir messa
Agli analfabeti peggiori di lui. Lo attendono
E non sanno che Carmine è rosso.
Sotto la pioggia la gatta
Cerca stazione per la partenza
Dal cerchio delle stimmate:
Infine non doliamo già più
Sotto la finestra della gattara regia.

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