IDIOSINCRASIE 4

Le sibille, ti dicono, ciarlano tra di loro sempre sibilline / le sibille sibilano e, quindi, indugiano e posticipano la fine dei giuochi / sia quelli insulsi sia quelli dominanti / le sibille lo sanno che non siamo più chi eravamo, / né chi saremmo stati se quello che è accaduto non avesse trasfigurato l’esserci ipotetico che inseguivamo / noi transfusi nel passato o rigettati dal futuro / noi che si vivacchia nella presente palude e si prende atto / che ogni tanto qualcun altro si inabissa per non riemergere più / e si rabbrividisce per il micidiale quotidiano che ogni giorno affrontiamo come la più ardua delle prove / Le sibille lo sanno che miserevoli sentimenti ci scindono la coscienza / più che infelice, inetta come una poveretta che nulla sa dire circa le stranizze del mondo / Se è il quotidiano che ci dilapida e ci condanna, / è l’extraquotidiano che fallisce e neppure lui ci regala la manna / o, almeno, un dolce di panna, ma soltanto una crudele, demoralizzante ‘panne’ / Le sibille forse sono pure loro “rock in opposition” / musica oppositiva che pensa in positivo, mentre l’obiettore sibillino / si dimostra un lavativo e neppure usa il preservativo / Le sibille ti accompagnano al ristorante cinese e teco consumano ravioli di verdura con salsa speziata / maiale stufato con riso al vapore, gamberi con spaghetti di soia / un tè nero keemun e una grappa alla rosa / su una parete del locale incorniciata c’è una foto che ritrae una radiosa e pechinese sposa…

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