L’OCCHIO ANCHE SE DEGLUTISCE

l’occhio, anche se deglutisce, è un segno umile. le sue linee quasi spammano l’idea di freschezza prospettica – come sui pattini a rotelle. il suo culmine è il sentimentalismo, che ha tutti i trucchi per avere un senso e, in più, una maniglia centrale pieghevole e manuale. per evitare questo, …

LA CENA E’ COI GEROGLIFICI

la cena è coi geroglifici (una sequenza inconscia), che sono cresciuti in mezzo alle pepite, che sono cresciute come ammortizzatori, che si sono riuniti nell’ufficio dei pugili umani. sopra di loro c’è il giorno libero e, sotto, tu. ciò che manca è una porta perfettamente grande che sputi calorie come …

IL TUONO SARA’ A BORDO DOMANI

“il tuono sarà a bordo domani, fulmine incluso”, dice il giardiniere diventato giardiniere. la sua levigatrice silenziosa dai pneumatici affilati attraversa la terra, e brilla come una pinzetta solitario in mezzo a una brigata di estetiste stantie. il giardiniere diventato giardiniere in persona incontra la prima antenna dimagrante, e si …

ESCLUSI I CEDRI

esclusi i cedri, è il giorno che voglio preparare l’utopia – che gli altri giorni è sempre ridimensionata dall’amore per la cosa nata dal telefono. per inciso: sulle nuvole governano molto più le cicogne che i metalli, ma tu quante ne disegni? aironi, canarini, e io poi scrivo. se un …

MAI UNA FERITA IMPERFETTA

mai una ferita imperfetta, distorta dallo stereo. mai in un petto marmorizzato. l’illusione, come le navi, si costruisce sulle uova di un giullare. sugli stivali di gomma, un puzzle lampone si racconta: è il corpo, creato nella culla tagliente (o nella tela bruciata, pagata con il proprio reddito) della verità. …

GLI INCANTESIMI LAMPO

gli incantesimi lampo che stanno su come un cancello non sono il paradiso: a me piace esistere in un mondo curvo (stare e invisibile) come un piccione. quello che c’è in televisione (proprio tutto) non sei tu: rivendico segretamente la parte superiore del tuo corpo, ma il divario crescente è …

ED ECCO CHE L’ANNO

ed ecco che l’anno, grazie alle poesie che fanno da cerniera, diventa un vero anno, da a a b. le poesie sono scritte con inchiostro minuscolo, più minuscolo della loro vernice. a volte i loro bordi sono invertiti, come succede con gli anni – e allora le poesie, da animali, …

LE DOMANDE CHE VORREI FARTI

le domande che vorrei farti non sono prospettiche, ma cose polari, tritate, piume. e allora l’attenzione prima gattona e poi evapora, mentre le bocche rientrano nelle loro gabbie e ci affondano. la notte è l’unica foto in cui sei così eternit.

LE SEDIE NON SANNO CONTARE

le sedie non sanno contare, arrivare approssimativamente al totale. la casa, vista da fuori, è ferma, ipnotizzata dalla danza delle luci al neon: c’è (finalmente) una lentezza misteriosa, una pellicola gioiosa che implode, i suoi sedimenti esausti, una sfocatura. intorno, ed eterno, al tavolo ci sono due mondi protetti da …

HO GUIDATO IN PIEDI

ho guidato in piedi come un “i” della matematica passata – in realtà sono rimasto dall’altra parte della fila del parcheggio, a guardare una pentola in cui ballonzolava un’intera folla. molti scrittori non hanno mai avuto questa fortuna di essere masticati – scalano rumorosamente il tempo, avanti e indietro, e …