A NUOTO
Mi tuffai in acqua di buon mattino. E a nuoto – bracciata dopo bracciata – su, su, sempre più su, raggiunsi le cime del monte Cristallo.
Mi tuffai in acqua di buon mattino. E a nuoto – bracciata dopo bracciata – su, su, sempre più su, raggiunsi le cime del monte Cristallo.
A un certo punto comparvero topi ovali, grandi come bidet; e questo molto ci sorprese. Più avanti incontrammo pecore grosse come caldaie condominiali; e questo ci diede una certa consolazione perché, almeno, le proporzioni venivano rispettate. Ma perdemmo definitivamente le speranze quando arrivarono le galline. Dondolavano le loro sgraziate proboscidi …
Come il Mirmicaleone, quell’essere incoerente che è metà insetto e metà belva feroce. E muore di fame perché non può soddisfare contemporaneamente le esigenze alimentari delle sue due nature, che sono inconciliabili (e come immaginare una formica che sbrana una zebra o un leone che si sazia con un chicco …
Desiderio, che vocabolo corrivo. Dal latino de-sidera(dalle stelle): una parola che cade giù dagli astri, il desiderio. Forse custodisce al suo interno, questa parola, un’allusione all’apertura verso l’infinito che nasce dalla visione del firmamento. Sì, perché desiderio e infinito sono parenti strettissimi. Immagino un diamante gigantesco dalle mille facce luccicanti …
Sii feroce oltraggiami dimmi troia schiaffeggiami tutta raccontami accoltellami inondami il seno spaccami le costole strappami i capelli insultami urla attacca toglimi le mutande toglimi la faccia toglimi la parola immergimi nel catrame riempimi la bocca di sabbia tagliuzzami le mammelle e le cosce spezzami le ginocchia trapassami il ventre …
Mangiammo veramente troppo. Per cominciare ci vennero serviti certi antipastini che per forma e sapore sembravano piccole nuvole. Tonde e trasparenti, mandammo giù le nuvolette una dopo l’altra accompagnandole con freschissimo prosecco. Seguirono deliziosi sformatini di Nonsochecosa. Avevano un aspetto pensoso, livido ed erano simili a pallidi fiori di cera. …
La prima mattina, distratti com’eravamo, ci dimenticammo di uscire. Fuori era tutto un fibrillare di nuvolacce fumanti che estinguevano strade e montagne. Fu buio. E fu ancora mattina. La seconda mattina ci accorgemmo di non trovare gli occhiali perciò vedevamo barcollante e granuloso. Le finestre segnalavano cose e le cose …
Diranno: “Eh? Ma no, è assurdo! Qui da noi non c’è mai stato altro che pianura assolata, a perdita d’occhio. Solo pianura assolata e orizzonti che sfumano verso il nulla.” Diranno così. Ma intanto non sente che tonfi, cara amica, non sente che fragori cupi? Un brontolio, come di temporale …