Animalario (14) – FINTA FOCA MONACA

 

La Finta Foca Monaca, come la sua consorella foca monaca, ha un corpo cilindrico assottigliato alle estremità, una testa rotonda avvolta in un soggolo ben inamidato e pinne costantemente giunte in preghiera. Dal punto di vista morfologico i due animali sono identici. Sul piano psicologico invece le differenze sono profonde. Infatti mentre la foca monaca mette la propria vita al servizio del mondo, l’esistenza della Finta Monaca è una tagliola pronta a scattare sull’ingenuità del prossimo. Approfittando della somiglianza con la consorella, avvicina pesci e altre creature acquatiche con la scusa di voler essere loro d’aiuto: “Attento, hai una pinna slacciata”, oppure: “Ti è finito del plancton nell’occhio, aspetta che te lo tolgo”. Appena il malcapitato si lascia irretire, la Finta Monaca spalanca veloce la bocca e se lo inghiotte senza rimorsi.

Un fatto storico che la riguarda. Nel 1793, durante un discorso alla Convenzione nazionale, Robespierre paragonò l’operato dei Girondini a quello della Finta Monaca. Definì i suoi rivali politici “poco rivoluzionari e inclini al tranello, come tante finte foche monache in congresso”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9
Il momento è quello che è la disorganizzazione deve essere tenuta il più alta possibile ha importanti applicazioni  il controllo Read more.
Portami a ballare un finale diverso (9)
Gli amici ritornano per te, andiamocene a casa e non ci pensare. Ci servirebbe un ponte a ponente per arrivare Read more.
quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.