IL MIO MIGLIORE AMICO

Sprofondato in poltrona, sorseggio whisky torbato in compagnia del mio migliore amico. Beviamo in calda penombra alla salute di Eraclito e del capitano Achab, che è quasi la stessa cosa. Ma non basta. Beviamo alla salute di Argo dai cento occhi. E di mia nipote, che di occhi ne ha mille. Germogliano intorno a noi piccole spine di cardo. Ci pungiamo le dita, ma non importa. Importa di più fare tardi. Progettare il rumore futuro. Importa, al momento, sorseggiare il nostro whisky torbato, delizioso elisire dai riflessi verderame, così punteggiato di aromi remoti, così disperato. Ma c’è un angolo nella penombra dove sta albeggiando qualcosa. Un puntino prende forma e va crescendo, sempre più bianco. Il bianco si espande e diventa pupilla di pesce, poi vescica di pecora, poi lunapiena. Poi enorme massiccio di neve ghiacciata. Allora il mio migliore amico, le mani sanguinanti di spine, con un balzo si avventa sulla roccia di ghiaccio e la divora. Sto inventando, mi dice, un nuovo punto cardinale che si frapponga fra il nord e il sud e ne neghi l’esistenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 72
Morirò col fiato al collo E da sùbito figuro di perdermi Nella manciata di anni che mi offende. Cialda amara Read more.
L’ANIMA DEL GATTO 6
Si disse tra noi arancio trifogliato spinosissimo e fu già sopra ad ogni ramo, attendeva già al mappale dieci della Read more.