IL VESTITO BIZANTINO – 65

Nella paranza ho sopportato il mare
Di sale velenoso. Scesa a terra sospesi
La gioventù. In mano alla giostra d’orizzonte
Salii i gradini per un giro
Ma non bastò piangere oltre il selciato
Per cigolare ancora compleanno
E mi fermai per sempre
Statua del caos scompiglio delle onde.
La mattinata scosta angeli
Per intromettere il demonio alla ringhiera
Della casa piena di bambini
Che lo vedono e dormono improvvisi.
Al mercato la trota vive ancora
Tra un sudario e l’altro appanna rantoli
Fatui finalmente senza la forza di uccidere.

Vada oltre l’Animula del buon padre
La resina del dubbio veda chissà
Nel finalmente bello ormai sempre.
Fu brevetto il tuo sguardo d’innamorarmi
Monca passeggera del diluvio
Con la pistola alla tempia.
Fanno feste gli umani per scambiarsi
Coraggi opportuni alle facce gelide.

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