ZAMPA D’ASINO E TOPO IN QUANTO TOPO

C’è un momento in cui il cervello di Mastro Giallouli invecchia improvvisamente. C’è un legame con un messaggio che Beba Grzeliek gli ha appena mandato, con l’assunzione di un certo cibo. C’è un legame coi passi che arrivano dalla scala e uno col topo che raspa al tempo di una aritmia cardiaca. Mastro Giallouli grugnisce sognando di essere un maiale, abbaia sognando di essere un cane. Ma il tempo non diventa altro mentre passa: resta tempo. E il topo  – in quanto topo – scappa come sempre tra le grate delle finestre. Impossibile rendere alla perfezione scene simili. Può aiutarci il fruscio di una cravatta che viene riposta nella sua custodia. Può aiutarci pensare all’astigmatismo. Un colpo di tosse isolata in una sala d’aspetto. Può aiutarci pensare a un uomo che conta all’infinito quante scarpe, quante camicie, quanti pantaloni indossa nello stesso istante.

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