da I GIORNI QUANTI (99)

La banca ha costruito un corpo basso in città. Molto moderno, sofisticato. Gli scantinati sconfinano fuori il perimetro del palazzo, sotto l’enorme marciapiedi del viale, in uno spazio aperto dove ad aiuole di circa cinque metriquadri corrispondono cinque metriquadri di finestre ringhierate, in alto sul marciapiedi. I progettisti pensavano così che l’albero piantato dabbasso potesse superare la finestra e vegetare in strada. Ma nessuno ha mai piantato un albero: Chi aspetta il turno al bankomat e s’affaccia su questo paesaggio seminterrato, scopre terra brulla, paglia, escrementi e nettezza urbana.

La campagna, però, insegue la città anche con la lingua di fuori: e una strana varietà di sambuco, in campagna lo chiamano summaccu, molto più fragile e anemico, ha spontaneamente preso l’iniziativa (ha abusivamente occupato il suolo pubblico) e ora cresce, quasi ondulando però, verso la finestra di cielo sul marciapiedi.

Ogni volta che aspetto il mio turno al bankomat, gli stendo la mano. Non dovrebbe mancare che qualche giorno, ancvora uno sforzo e potrò aiutarlo ad arrampicarsi sino al marciapiedi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9
Il momento è quello che è la disorganizzazione deve essere tenuta il più alta possibile ha importanti applicazioni  il controllo Read more.
Portami a ballare un finale diverso (9)
Gli amici ritornano per te, andiamocene a casa e non ci pensare. Ci servirebbe un ponte a ponente per arrivare Read more.
quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.