NELLA MELCINA

Qui, l’artigiano Koll è in tenuta da cameriera. Porta un abito succinto, un grembiulino e un fermacapelli di Swarovski: si vede chiaramente che finge di divincolarsi mentre in realtà è succube della moglie che tenta di penetrarlo con un oggetto di cuoio duro. L’immagine seguente, invece, ha poco da spartire con la precedente: mostra Helmut e Lornetta Sciamano alle prese con un topo appena catturato. L’uomo armeggia con un cacciavite, tenta di fracassargli il cranio, lei fuma mezza sigaretta dopo l’altra, suda e  puzza di pipì appena fatta. I Solovyov di Krasnojarsk sono la terza generazione: una famiglia che vive nel silenzio. C’è un tavolo apparecchiato, cinque coperti. Yuliy mangia pane nero. La madre pensa a due parole: preferenza e scarto. Il padre ha la faccia assorta. Le bimbe camminano sul parquet ma è come se volassero. Quello che mi sconcerta è il corno che Lornetta porta al centro della schiena. Quello che mi sconcerta, però, è la mano di Elpa Koll: non c’è anima viva in quel palmo. Né squame di pesci, né nidi di rondone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

9
Il momento è quello che è la disorganizzazione deve essere tenuta il più alta possibile ha importanti applicazioni  il controllo Read more.
Portami a ballare un finale diverso (9)
Gli amici ritornano per te, andiamocene a casa e non ci pensare. Ci servirebbe un ponte a ponente per arrivare Read more.
quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.