IL VESTITO BIZANTINO – 54

Il rango ottuso della mia vita
Fuso rotto al randagismo.
Canestro senza fragole
Le storpie faccende del dì
Dirotto al pianto fetale.

Lentiggini di baci ero quando
Somigliavo al volto del rastrello
Che spazza le foglie.
Perimetri malsani questo stabbio
Mescolato all’asma della gemma.
Magari esco per dirti addio
Figlio di serpe
Fossa di ancora, corrotta d’io.
Malcerta epoca la rotta
Di farsi caduchi chicchi
Ad uno ad uno in un cassetto
Fertile la serratura indigena.

La neve sulle palpebre l’Amante.

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