AVVOLTOIO DEGLI AGNELLI

Oggi è il 27 luglio un po’ dappertutto. Tranne che nei miei sacchi linfatici secondari e in casa della famiglia Liris Leone dove il tempo viene misurato secondo un sistema personalissimo inventato dai loro antenati. Col risultato che ognuno di loro crede di avere un’età che non ha, pensa di avere una taglia che non corrisponde e una circonferenza cranica che in natura non esiste. Tra le altre cose impossibili c’è anche la loro dieta: mangiano unicamente antichi adagi e proverbi dismessi. Oggi, ad esempio, c’è uno dei loro piatti preferiti: “Se due anime sono destinate a incontrarsi finiranno per stare insieme anche se tutta la terra si oppone”. Mentre mangiano, padre e madre giocano a solleticarsi la pianta dei piedi, che, com’è facile immaginare, non genera ilarità. Ma una fitta voluttuosa e profonda tra la scapola destra e il lunghissimo del dorso. Come un belato di pecora. Come l’orgasmo di una lumaca di mare che si accoppia con sé stessa.

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