Accampamento 7 – La sagoma indolente

Ho fin’ora dissimulata la natura di questo immenso avvallamento che non è il risultato dell’erosione, ma larga e profonda buca da terra sottratta per compattare una montagna di rifiuti. Nel suo basso, un paese sott’orizzonte ha sempre l’aria ferma, eppure circuita MOM per strade e crocicchi e pause con fontane. A dire terra, sembra strano vedendo la migliore, scura e grassa, appoggiata sopra l’indolente sagoma gigante. Il  suo perimetro di poa pratensis, ben disegna la grandezza del sito di nascente archeologia e per l’ingresso bisogna salire alla base d’osservazione di decomposti e avarie. Lassù, dove stanno gli abitacoli dei vigilantes pendenti dalla fronte compassata, le motte simmetriche, a mo’ di braccia, sono puntellate da segnaletica in più lingue per dire la vera fama d’un esemplare di lombrico. Per il verme arrivano qui, con visite organizzate, i residenti nei lunari appostamenti, resta l’enigma su dove stia l’altro ermafrodita insufficiente suo pari, seguendo il Carlo (pifferaio) fischiare tra i colori.

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