PARTI-TURA 6.

Caterinetta fa tubolari appendi chiave che nasconde tra l’impermeabile e la piega del gomito. Non sono in vendita, non contengono  le formule della strega che scioglie serrature, né celano l’incognita dei cento nomi.  Un’ architrave, più avanti una bifora, un lunotto liberty, la feritoia  sulla cinta che porta dentro un occhio cobalto, e la  casetta di Tina. In legno di  larice irrobustito dal mordente, è in vista, poco sopraelevata sul  terrapieno, a destra dell’ungheresca, sempre con una luce accesa sulla gran picta di vapore. Depositi  di erbe appassite stanno a mazzi incrociati formando pile verde cacciatore  altri, appesi  a testa in giù alle travature e, ovunque, molti capolini spezzati  riposti nei cesti. Kyasarin m’informò per tempo che, di sera, nella buia pianura, si origina la mappa di laghi e fiumi dove kappa mangia cetrioli , non s’inchina, ma tien fede alla parola data.

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