LE MIE ORECCHIE SI METTONO IL VESTITO BUONO

le mie orecchie si mettono il vestito buono ed escono per andare a lavorare. i miei piedi sono reti da
lampara, coi loro larghi visi bianchi come cuscini. lei, con i suoi capelli dagli occhi azzurri, è seduta
sul corto naso della scala. in mano regge il soprannome che gli è rimasto appiccicato da quando era
bambina. la guardo e penso a mia madre, a casa, che continua a nascere. il film che abbiamo scelto di
guardare stasera se ne sta a pensare per i fatti suoi. il mio petto, su cui mi ero seduto a scrivere, esce per
strada e si mette comodo a mezz’aria: la mia spalla saluta la vecchia vicina di casa che esce per portare
a spasso le sue unghie.

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