IL VESTITO BIZANTINO – 16

Le fauci del sale in tutta rima
Ridono a pallottole. Meringhe di addobbi
Starsene felici contro il domestico fattore.
E tu intruglia con la vergine la gioia
Quella canuta stazza di aspettare
Perché la nuda epoca è finita.
Imparo a sentire le manette
Le ambulanze danzanti
Verso calunnie di rumori.
Vetuste e canterine le pratoline
Prime ospiti di marzo.
Allora si eterna la sfinge del dolore
La lirica esangue della staffetta
Protetta dal fato di resistere strenua.
Un’attrazione di fare mi storpia scalino
La stoffa di lino è per il sudario
Corrotto da genesi di morti.
Ecumene di scompiglio reggere la vita
In un siparietto di strazio cacciato via
Dalla cometa bellezza senza eco.

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