INVERTED

                                Damien Hirst, The Acquired Inability to Escape, Inverted and Divided, 1993

 

 

la scatola di vetro, la struttura d’acciaio

proiezioni fuori-dentro. non ci sono

porte, non ci sono mai state.

 

capovolta la sedia insieme al posacenere

al tavolo, al corpo. caduco inamovibile

immobile. il soggetto c’è ma è assente.

lei, per esempio, da mattina a sera non smette.

 

*

con i colori scuri, rispondeva Bacon, è più facile

perdere forma. in testa un’ossessione ronza

come contro le pareti di un barattolo.

 

“dalle foto sembrano consapevoli

di ciò che accade, facevano ogni cosa

per tentare di scappare”. si chiede quale

sonnifero lo renda invece accettabile.

 

*

 

l’audioguida spiega dove ci troviamo.

sulle diagonali incrociate, gli spostamenti,

la comprensione momentanea e assorta

nel box di pietra, più grande, dove fuori

si dimentica chi è osservato e chi osserva.

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