MOZART SUONA PER L’ORECCHIO DI VAN GOGH (3)

l’inutile, l’invendibile, l’abbandonato, il disprezzabile, l’ammaccato gli piace e l’accoglie, lo conserva in valigie vecchie di strappi e di graffi, ne compone melodie, ne strofina con le dita i margini lisi

impila le valigie nel magazzino di una stazione di rifornimento abbandonata da anni di quando in quando ne sfila una, la apre, ne prende qualcosa (un fumetto stropicciato, una piastrella da cucina scheggiata, un’automobilina a molla) e comincia a scarabocchiare una musica per i clochard della vita

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