“Non è importante…” /2.

È intanto lì, tra palazzo e palazzo, che in questo tempo una moltitudine riemersa da un piano di
eliminazione così sottile – lentamente – incurante, può ora sopravvivere secondo un espediente più
semplice di un re, osserva: come volavano e volavano aerei lungo il ventesimo secolo intuendo
esattamente di volta in volta quote, traiettorie, le più giuste, volano ora gli uomini, slacciando essi stessi
dal suolo e tenendo insieme, ad altezze diverse, portanza e umori, silenzi e ascolti, che non è oramai più
importante il numero di parole e nemmeno il mulinar delle gambe, quasi a ripetere il passo di un tempo
che fu; e su questo è probabile assai che dovremo ancora lavorare, sì. Quando un’edilizia verticale aveva
distribuito per una volta i corpi verso il cielo a liberar le strade e gli spazii… Riposammo insomma
quell’idea che torna e ritorna utile, indispensabile oggi, ma priva di edilizia, che può rimanere lì, che non è
il vero problema…

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