APOCALISSE

Stava venendo giù il mondo, così dicevano sullo schermo, mentre guardavo il cielo senza uccelli. Non c’era gente in strada, né si udivano sirene, strepiti, grida, spari o esplosioni; però la signorina nel televisore era certa, Questa è l’apocalisse, da un momento all’altro ci sarebbe stato il segnale, Il tuono primigenio!, la corresse un letterato seduto in studio. Intanto il sigaro non mi andava più, fregole passeggere e crisi esistenziali; lo schiacciai sulla mano, la cenere si mescolò alla carne molliccia, un caleidoscopio epidermico, sterminio batterico che sfrigola, ma nemmeno un pizzico, un prurito, successe tutto senza dolore. Allora fui il primo a gridare.

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