*(3)

 

Pezzo a pezzo ho rovinato il limite

le briciole attirano formiche, elementare. I bambini

le guardano e sorridono e dipanano

una ricreazione.

 

Comincia ancora, dopo, e.

 

Dalla fossa delle mani verso l’alto

si disfano i contorni chiari al tatto.

Si celano nel tuorlo delle cellule.

Almeno con due vite:

una

di più, una

di meno… forse un crampo, un accavallamento

qui, e la sparizione, in superficie d’acqua, del riflesso –

qui, la sospensione de-

i punti crea lo spazio, questo, albergo

o casa una casa che sta. Che fa presenza. Piena di vittime che indugiano

e parlano. Ossa e brina una benda

dopo l’ennesimo aprile.

 

(Puoi finire

solo continuando.)

 

Ma non c’è nessun pericolo:

la terra non si muove, non più, le scosse

i monti contengono. Silenzio. Né sibilo né rombo.

Il sole non si muove, le case abbandonate dalla frana.

 

(da SCENARIO, TAUT editori 2022)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

quale magnifica (da INSETTI 2002)
il pianeta sta per chiudere quale magnifica condizione   l’associazione degli agonizzanti lambisce frenetica il periodo Read more.
COSE DEMENTE
parlo, io, invece, parlo come fosse pioggia, temporale di parole, parlo sempre, io, niente zitto mai, giusto il dormire, che Read more.
da I GIORNI QUANTI (111)
Di un collega al giornale racconta il fotografo. Via Mariano Stabile, tarda mattinata domenicale. Avevamo finito, avevo le fotografie, saremmo Read more.
monologo esteriore n. 4
non ho ancora imparato a pensare un pensiero alla volta con queste maree che inondano me tra la cucina [e Read more.
SONNO
Stiamo dormendo e mentre mi abbracci diventi un manichino. Diventi leggerissima e galleggi nell’aria. Siamo circondati dalle acque. Siamo circondati. Read more.
da DIARIO PALERMITANO (13)
Fragore assordante. Forse è caduto un palazzo. Con il motociclo svolto a destra; alle spalle, fumo e polvere. Svolto a Read more.
CHI SONO
mi chiamo Ettore Bultrini, di professione estrattore. C’è un ritorno di minaccia nella parola che designa il lavoro che faccio, Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 72
Morirò col fiato al collo E da sùbito figuro di perdermi Nella manciata di anni che mi offende. Cialda amara Read more.
L’ANIMA DEL GATTO 6
Si disse tra noi arancio trifogliato spinosissimo e fu già sopra ad ogni ramo, attendeva già al mappale dieci della Read more.